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Il progetto di rigenerazione urbana e territoriale ‘Il IV MigliORA’ è sviluppato all’interno del progetto PROGRESSIONE URBANA dello studio ArchIN, che ricerca nuovi ambiti di intervento a varie scale con il fine ultimo di migliorare la qualità degli spazi esistenti, generare nuove forme di socialità, riqualificare ambiti degradati, facendo dell’architettura lo strumento di miglioramento della qualità della vita nelle sue molteplici sfaccettature.

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MASTER PLAN

Il IV MigliORA si configura come un programma di interventi di rigenerazione urbana, riappropriazione di spazi pubblici e mobilità sostenibile con una doppia valenza locale e territoriale, che interessa il quadrante urbano di Quarto Miglio e Statuario.

La proposta progettuale mostra 2 punti macroscopici di sviluppo: il Parco Lineare Urbano e la riqualificazione del sistema delle connessioni territoriali ciclopedonali. Un circuito infrastrutturale anulare che lega il territorio e le due zone archeologiche del Parco degli Acquedotti e dell’Appia Antica attraverso la riapertura di via Rapolla e la sistemazione di parte della viabilità esistente.

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VIA RAPOLLA

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focus progettuali

PARCO LINEARE

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     Nel suo complesso il progetto si pone l’obbiettivo di riattivare la memoria storica, culturale e sociale del territorio: dall'epoca romana con i festeggiamenti annuali di Cibele sul fiume Almone alle borgate rurali, dalla Regina Viarum agli sfollati che abitavano via Rapolla.

Favorisce la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e archeologico garantendo una maggiore accessibilità ai due ambiti del Parco regionale, Appia Antica e Acquedotti.

      Potranno beneficiare di questa fruibilità territoriale cittadini romani e non, pertanto l’infrastruttura anulare potrà essere stimolo per l’implementazione del turismo sostenibile.

L’intervento urbano progettato si sviluppa in un territorio di assenze, a scala territoriale si pone l'obbiettivo di colmare la mancanza di connessioni e collegamenti pedonali e ciclopedonali sicuri con i vari ambiti paesaggistici ed edificati circostanti con un conseguente incremento della mobilità sostenibile a sfavore di quella veicolare.

Gli ambiti paesaggistici e archeologici che cingono il quadrante urbano e qualificano il luogo rendendolo un Unicum nella città, costituiscono altresì i limiti fisici dell’edificazione urbana, sia di Quarto Miglio che di Statuario. Limiti che, assieme alla via Appia Nuova e alla linea ferroviaria, da un lato hanno cristallizzato la sua dimensione edificatoria nel corso del tempo, non permettendone un’espansione indiscriminata e dilagante, e dall’altro hanno contribuito a caratterizzare questo quadrante come una marginalità territoriale.

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Il programma propone la riqualificazione del sistema delle connessioni territoriali in chiave sostenibile pensata come un circuito infrastrutturale anulare:

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un percorso ad anello che ingloba il parco lineare quarto miglio e si apre verso il territorio circostante, connettendo Statuario, Quarto Miglio e i parchi archeologici limitrofi attraverso la riapertura del vecchio tracciato viario di via Rapolla e interventi di sistemazione della viabilità esistente.

   Il progetto urbano è localizzato nel quadrante sud-est di Roma: nel quartiere Quarto Miglio, nel confinante Statuario e nel territorio limitrofo.

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Ambiti periferici di città consolidata, la cui storia e la cui crescita sono intimamente legate alla localizzazione originaria nell’ex-agro romano e all’essere ‘avvolti’ all’interno dell’area protetta del Parco Regionale Appia Antica: area archeologica Appia Antica, Acquedotti e Caffarella. Limiti fisici che insieme alle arterie stradali e alle linee ferroviarie costituiscono il perimetro dell’edificato.

ANALISI TERRITORIALE

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ANALISI URBANA

spazi aperti ad uso pubblico   



Il quartiere Quarto Miglio si è sviluppato senza un adeguato piano urbano della mobilità e degli spazi pubblici: ad eccezione della piazza Leonardo Bello non esistono piazze, spazi di sosta e slarghi; la quasi totalità della viabilità è priva di marciapiedi e percorsi sicuri per i pedoni; molte strade sono senza uscita e ciò non permette un sistema di connessioni fluido e fruibile. Inoltre il comparto urbano si mostra molto ‘verde’ solo all’apparenza, per la presenza di giardini privati e di alberature ad alto fusto, mentre in realtà i giardini e gli spazi verdi pubblici di prossimità sono totalmente assenti.

 

tessuti urbani   

sistema della mobilità

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