RE-THINKING PIAZZALE DELLA COOPERAZIONE
CONCORSO DI IDEE PER RIDISEGNARE UNA PIAZZA PUBBLICA
Secondo Walter Benjamin attraverso un’immersione percettiva e sensoriale-emozionale nei percorsi cittadini, il “camminatore lento e vagabondo” ( il flaneur) è testimone di un incontro tra pensiero e città che porta a una più intima conoscenza delle diverse dimensioni urbane.
L’idea, al motto RECLAIM STREET, è ristabilire un rapporto di socialità con un tessuto nella polisemia dei suoi significati: la piazza diviene un reticolo fluido di luoghi da percorrere alla riscoperta delle trame urbane, attraverso la narrazione delle strutture architettoniche, della loro forma e della storia, delle funzioni e degli ambienti naturali che tessono le relazioni del territorio circostante.
La piazza perde il suo carattere statico trasformandosi in luogo dinamico da percorrere, con cui interagire e da poter interpretare e/o reinterpretare.
Si chiama la comunità alla partecipazione, attraverso la definizione una mappa interattiva che riporta il tessuto urbano, rurale e naturale limitrofo alla Piazza della Cooperazione all’interno della piazza stessa, al fine di sollecitare lo sviluppo dei rapporti di socialità e di un senso appartenenza con il territorio. La piazza diviene uno spazio urbano da vivere, luogo di racconto e partecipazione, in cui poter recuperare anche la storia e le storie che abitano la città.
Il percorso di progettazione si è soffermato sulla lettura morfologica, storica e funzionale del territorio e sulle relazioni che i luoghi possono instaurare tra di loro e con Piazza della Cooperazione. Punto nodale di connessione tra macro e micro contenuti polisemantici viene rappresentata con il puntatore che racchiude una lampadina, pronta ad innescare scintille di cooperazione sociale.
La mappa interattiva è frutto di una trasfigurazione giocosa ed ironica dei singoli elementi che compongono il territorio, reinterpretati in chiave caricaturale: le edificazioni residenziali sono rappresentate in prospetto in base alle loro caratteristiche morfologiche; l’edificazione a valenza pubblica è raffigurata interpretandone la funzione in edificio; gli ambiti naturali e rurali sono schematizzati con simboli che ne ricordano il significato.
Nella fascia di rispetto delle sedute sono raffigurati l’abaco degli elementi graficizzati e il nome della piazza, per sottolineare il ruolo identitario del luogo che nel nome riporta la parola cooperazione, il cui significato riassume la valenza di integrazione sociale del progetto.
Il metodo di esecuzione prevede la possibilità di riprodurre a terra il disegno della viabilità e le linee formali principali di inquadramento attraverso l’uso di un proiettore. Le singole immagini potranno quindi essere rappresentate attraverso degli stencil sulla pavimentazione, un’operazione facilmente eseguibile anche dall’opera collettiva dagli abitanti. La realizzazione è facilitata dalla scelta di pochi colori e dal fatto che non essendo un disegno geometrico l’eventuale imperfezione non ne compromette l’effetto finale.
Gruppo di progettazione: Architetti Alessandro e Martina Di Egidio